The colours of darkness
La storia della black music è costellata per contrasto da stelle colorate e luminose che proprio attraverso la musica sono riuscite a riscattare il colore della loro pelle, nera come la nebbia del pregiudizio e dell’emarginazione che per molto tempo li ha tenuti avvinghiati e relegati. Per alcuni di loro come se non bastasse, si è unito al nero buio sociale, quello della sfortuna di nascere o diventare ciechi, come accadde a Ray Charles, una delle grandi anime della musica soul e al suo erede naturale, Stevie Wonder, riuscito anch’egli a trascendere il buio diventando una leggenda viventes e colorando il mondo della musica con le vivaci tinte del nero soul.
Steveland Hardaway Morris nato nel 1950 come Steveland Hardaway Judkins prima che la madre ne prendesse la tutela legale dopo la separazione dal marito, è considerato uno dei mostri sacri della musica soul con la peculiarità di essere stato, prima che una leggenda vivente, un enfant prodige in “virtù” di una cecità causatagli alla nascita da un parto prematuro e da un eccesso di ossigenazione nell’incubatrice. Polistrumentista, gioioso cantore dell’amore e uomo di profonda coscienza sociale, Stevie Wonder rappresenta forse molto più di altri l’eredità e il riscatto degli afro americani, a causa di quello che da handicap si è rivelato invece un motore di potenza inesauribile e che continua tutt’oggi a ruggire indomito, raccogliendo nel corso di una carriera irrefrenabile lunga oltre cinquant’anni, un successo planetario e altissimi riconoscimenti degni di una grande personalità mondiale.
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