Brano insolito allora, per un gruppo rock come i Rolling Stones che solo in qualche rara occasione si erano abbandonati a concessioni melodiche. Avvenne nel 1967 con la struggente Lady Jane, una ballata che i fan gradirono al pari di una Paint It, Black o di una 19th Nervous Breakdown.
Inizialmente Lady Jane non balzò subito agli onori della gloria, anche perché il brano era racchiuso in un album, Aftermath (1966) dotato particolarmente di eccessi rock che avevano il merito di farsi apprezzare subito in prima battuta. Poi la Decca, d’accordo con la band decise di pubblicare il brano su singolo decretandone il successo. Lady Jane, arrivò dopo lo straordinario successo di Paint It, Black. La band, formata allora da Mick Jagger (voce), Keith Richard (chitarra acustica), Brian Jones (clavicembalo), Bill Wyman (basso) e Charlie Watts (batteria), curò l’arrangiamento registrando il pezzo negli studi RCA di Hollywood sotto la guida del tecnico Dave Hassinger, lo stesso che si occupava di tutti i dischi degli Stones. Lady Jane ha un sound molto particolare, lieve e delicato dall’atmosfera “elisabettiana”, come poco si poteva ascoltare nel repertorio di gruppi rock, e ci volle tutta l’accurata tecnica di Hassinger per evidenziare alcuni inconsueti strumenti cardine del brano, come registrare contemporaneamente, e a un volume che all’orecchio risultava identico, una chitarra classica suonata davanti ad un microfono e una chitarra elettrica il cui suono era stato già amplificato in sala di registrazione; un’impresa certamente non facile per la tecnologia dell’epoca.
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