NEK * Il mio gioco preferito, parte prima

Written by Lucio Nocentini. Posted in In edicola, Intervista, profilo artista, RAROPIU' Emozioni, Senza categoria

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Published on Luglio 08, 2019 with No Comments

Quattordicesimo disco di inediti, diviso in due parti. La prima adesso e la seconda in autunno. E’ un esperimento che Filippo, con ventisei anni di carriera alle spalle, ha voluto provare, dice, “per far durare di più il suo progetto e per prendersi più tempo per raccontare la sua nuova musica”. Soprattutto per mettersi con molto entusiasmo ancora una volta in gioco.

Allontanatosi dall’impronta elettronica del suo precedente album, Unici (2016), Nek è tornato a un mondo sonoro fortemente “umano” fatto di batteria vera e chitarre. Pochi sintetizzatori, poche tastiere e pochi grooves. Ci incontriamo in uno studio di registrazione a Milano perché le interviste vis a vis hanno sicuramente una marcia in più…

Vivi a Sassuolo? Sì. Ai piedi delle colline. Io sono a posto. Abito in un piccolo paese di sessantamila abitanti e una bellissima piazza, piazza Garibaldi! Ottimo!

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