Nel numero scorso Jula ci ha raccontato dei suoi inizi artistici, dei suoi Festival di Sanremo, di alcune vicende personali; situazioni che hanno comunque reso straordinario l’intero suo percorso artistico. E il racconto continua…
Nel 1964, durante il tuo lungo soggiorno a Roma, ricevesti un giovanissimo Paolo Limiti lo incoraggiasti a fare l’autore, non è vero? Paolo mi inviò alcuni testi affinché gli dicessi la mia impressione. Io li ascoltai e gli risposi subito con una lettera: “Non so che mestiere lei faccia, ma qualunque sia le conviene lasciarlo! Per me lei è un paroliere e poeta nato”. E lo invitai a casa nostra per conoscerlo. Entusiasta lui chiese a mio marito se poteva fare la mu- sica per questi testi. E facemmo Mille ragazzi fa. Cantare di una donna che parlava di un argomento così delicato in quegli anni… fu davvero coraggioso. Il pezzo andò benino. A Milano lo presentai a La fiera dei sogni, la trasmissione condotta da Mike Bongiorno, e fu invitato a sorpresa anche il giovanissimo autore Paolo Limiti. Poi feci altre due sue canzoni, sempre musicate da Carlo, mio marito, alla francese. Paolo è un amico molto divertente.
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