Al di là della carreggiata, a meno di un centinaio di metri di distanza, nella luce diafana dell’autunno milanese, si vedono le alte mura fortificate del carcere di San Vittore. Siamo nel viale di Porta Vercellina, a un tiro di schioppo dal Cenacolo e dal Castello e, al numero 14, ecco la sede, da sempre, della Saar Records, la più antica casa discografica milanese. All’interno, nel suo ufficio, ci attende Roby (Roberto) Matano, direttore artistico della major discografica ed egli stesso, leggenda vivente della storia della musica leggera italiana.
E’ lo stesso Matano che, subito, ci corregge: “No, la prima sede della Saar era in via San Vittore, qui all’angolo, ci venni per la prima volta, quand’ero ragazzo. Dopo un paio d’anni, cioè nel 1960, si è trasferita qui, dove siamo”. Roby Matano ha ottant’anni ed è quindi coetaneo di Gino Paoli, di Ornella Vanoni, di Sophia Loren e di Brigitte Bardot…
Sono nato a Cisterna che adesso è provincia di Latina ma allora era provincia di Roma, ma ho abitato anche a Roma, dove sono stato fino ai vent’anni. Poi, ho incominciato a viaggiare, grazie alla musica. Ho iniziato perché mio padre era un violinista e la sua aspirazione era quella di farmi diventare un musicista. Sono partito come cantante, poi, sono diventato contrabbassista.
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