A fine anni Cinquanta, così come nei primi anni del decennio successivo, il long-playin’, più comunamente chiamato in ambito settoriale “microsolco a lunga durata”, rappresentava un privilegio che la casa discografica realizzava per ampliare il raggio di popolarità di un artista del proprio team più che per fini puramente commerciali, dal momento che se ne vendevano molto pochi rispetto al 45 giri che in quel periodo era nel suo pieno boom di vendite. Pochi dunque, sono stati gli artisti che hanno goduto di questo privilegio, tra essi Peppino Di Capri.
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