Nel 1970 un libro “strappalacrime” di Erich Segal, Love Story, uscito il giorno di San Valentino, diventa un best-seller mondiale, vendendo oltre dieci milioni di copie. Ne viene tratto un lm, diretto da Arthur Hiller, interpretato da Ryan ‘O Neil e Ali Mc graw, che riscuote a sua volta un successo planetario. Candidato con varie nomination all’Oscar, nel 1971 vince l’ambita statuetta per la celeberrima colonna sonora, opera del francese francis Lai.
Il lm Love Story esce nelle sale americane sul nire del 1970, mentre in Europa il lancio avviene nei primi mesi del 1971. E’ una di quelle operazioni commerciali di co-marketing nelle quali gli americani sono “maestri”: il libro che promuove il film, che a sua volta impone la canzone, che a sua volta rilancia il libro. Insomma, la tipica macchina per fare soldi a palate, col cosiddetto “effetto moltiplicazione”. Una trama banale, impostata sulle vicissitudini di due giovani di diversa estrazione sociale, bellissimi e innamorati, nonostante le molte difficoltà di vita che debbono affrontare. La malattia di lei porrà ne alla loro storia, tra i fazzoletti umidi degli spettatori, che rimangono letteralmente soggiogati. Immortale la frase di lancio della pellicola: Amare significa non dover mai dire: “mi spiace”.
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