Per la stampa specializzata della seconda metà degli anni Sessanta, il gruppo dell’Equipe 84 era la risposta di casa nostra ai Beatles. Dal canto loro, i quattro musicisti modenesi non facevano molto per evitare l’accostamento con i più celebrati colleghi, non tanto dal punto di vista musicale, quanto da quello che li considerava la massima espressione del movimento beat italiano.
La loro storia inizia con le serate nelle balere emiliane dove suonano cover di pezzi americani e qualche liscio per accontentare i clienti. Sono Maurizio Vandelli, detto “Il principe”, chitarra solista e voce, Franco Ceccarelli, detto “Il bello”, chitarra ritmica e canto, Romano Morandi, detto “Il barone”, basso elettrico e canto e Alfio Cantarella, detto “Chico”, batteria. I primi tre nativi di Modena, Cantarella invece originario di Catania ma modenese d’adozione. Si formano ufficialmente nel novembre del 1963 provenienti da altri gruppi musicali ma prima di riuscire a incidere il loro primo 45 giri dovranno aspettare l’occasione buona che arriverà attraverso una piccola etichetta locale, la Caravel, che propone al gruppo d’incidere l’inno calcistico della squadra del Modena. Il brano si intitola Canarino va (il canarino è infatti il simbolo del Modena avendo gli stessi colori giallo-verde della maglia), composto per festeggiare il ritorno del team calcistico in serie A. I quattro accettano a patto che nel lato B del disco possano eseguire una “vera” canzone, che sarà Liberi d’amare.
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