Nel decennio ‘60 l’horror italiano, che comincia a riscuotere inaspettatamente grande successo anche all’estero, si arricchisce di molti nuovi titoli che delineano man mano una nuova, originale identità nel genere, dimostrando così di non avere nulla da invidiare al più blasonato cinema horror britannico.
tra i film di spicco del filone di- retti da specialisti quali Mario Bava, Renato Polselli e Antonio Margheriti, si inseriscono spesso veri gioiellini che riscuotono minor interesse ma che in quanto a qualità cinematografica andrebbero collocati tra i primi della classe. Possiamo citare ad esempio l’ottimo L’ultima preda del vampiro per la regia di Piero Regnoli del 1960, che vanta una buona sceneggiatura e un’ottima fotografia e che risulta molto coinvolgente per la cupa atmosfera che avvolge la vicenda.
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